Scritto da Dasa Pubblicato da Elvira Nazzarri Mi aveva ordinato di salire, chiudere la porta dietro le mie spalle e inginocchiarmi al centro della stanza, nudo guardando la scrivania. La sentii arrivare alle mie spalle. Il rumore dei tacchi, alleggerito dai tappeti e il richiamo suadente del fruscio delle calze alle mie spalle mi avevano già gratificato i sensi. Mi sfiorò i capelli e mi sussurò nell’orecchio, Bravo schiavo, ti voglio ubbidiente lo sai, mentre la mano sinistra scivolava sul mio petto. L’altra teneva ora fermi i capelli con decisione. Non era dolore ma la sensazione del Suo potere era netta. Mi eccitai immediatamente. Ho voglia proprio di divertirmi oggi, la Sua voce si fece soffio nel mio orecchio, regalandomi un brivido e un gemito. Shhh e le dita strinsero forte. Un rumore metallico, il collare fu serrato con la fibbia e sentii la Sua voce, ora decisa e autoritaria, seguimi, contemporaneamente a uno strattone sul collo che mi fece capire che il collare non è un orpello. A quattro zampe la seguii nella …