Scritto da Franco
Pubblicato da Elvira Nazzarri
Da tanti anni conoscevo Miss Elvira, donna superba, bella, alta e molto attraente; sempre attenta nella cura della propria persona, vestiva in maniera sobria ed elegante prediligendo abiti scuri o tailleur, scarpe nere con tacco alto e calze nere, zoccoli e maniaca dell’ordine e della pulziia.
Ella mi voleva un gran bene ma era molto severa e non ammetteva cattivi comportamenti per i quali, malgrado la mia età, venivo sistematicamente corretto con sonore sculacciate amministrate sovente con strumenti di punizione dei quali possedeva una collezione quasi completa, ordinatamente custodita in un armadio della sua aula. Quel giorno avevo ricevuto il compito di pulire il bagno poiché Zia avrebbe fatto tardi al lavoro.
Alle 20.00 circa suonò il campanello della porta ed ebbi un sussulto di terrore : “Diavolo !” pensai “E’ Elvira e non ho ancora finito di pulire il bagno, per vedere la partita in TV”. Corsi quindi nel bagno e mi affrettai a dare una parvenza d’ordine e di pulizia, facendo attendere Elvira fuori dell’uscio. Dopo alcuni minuti aprì la porta, mi comparve Miss Elvira, più bella che mai, ma evidentemente adirata.
“Franco” disse “sai che odio rimanere davanti alla porta in attesa che tu mi apra, perché mi hai fatto attendere tanto ?” “Ma Elvira, stavo finendo di pulire il bagno”, cercai di giustificarmi.
“Carissimo, sai bene che avresti dovuto completare i tuoi compiti prima. Per avermi fatto attendere, riceverai 10 sculacciate sul sedere nudo con lo zoccolo di legno”. Elvira era sempre molto precisa quando decideva di punirmi; comunicava oltre al numero di sculacciate sempre anche l’attrezzo scelto, e da questo potevo capire quali fossero le sue intenzioni. “Ma Elvira, ti ho detto ….” “Basta così ! Vuol dire che i 10 colpi li riceverai con il battipanni !” “Elvira, ti prego, non con il battipanni, sai che fa molto male” “Allora sono 20, sempre con il battipanni ! + 20 cinghiate sulla schiena”. Pensai bene di rimanere zitto anche perché se Elvira avesse scoperto che il bagno non era perfettamente pulito, erano dolori. “Franco” disse Elvira sedendosi comodamente in poltrona “aiutami a togliere le calze per favore”. Questo era un compito che adoravo in quanto mi consentiva di vedere e toccare le sue splendide cosce. Prontamente mi inginocchiai davanti a lei, le tolsi le scarpe di vernice nera che indossava ed iniziai a sfilarle le calze nere, passando lentamente le mani sulle splendide cosce. “Franco ! Ma cosa fai, brutto sporcaccione !” “Ehm … Elvira … veramente ….”. Elvira si era accorta del mio tentativo maldestro di apprezzare le sue bellezze. “Veramente … penso che hai bisogno di almeno altre 30 sculacciate, di quelle che solo io sò darti ! Te le darò più tardi, dopo la prima punizione, così il tuo bel sederino sarà già sufficientemente scaldato !”, riprese. “E va bene !” le risposi, pensando che tutto sommato 30 sculacciate date con la mano nuda (anche se Elvira aveva tutta la forza per ridurmi in lacrime con le sole mani) erano molto meglio delle 20 con il battipanni e della cinghia che maneggiava con grande destrezza.
“Tra l’altro ti ho già detto altre volte che quando ti comunico una punizione devi dire : Si Elvira, grazie! Per questo motivo, invece delle 30, ne riceverai 40, ma con la cinghia di cuoio, naturalmente sul sedere e sulla schiena nudi …e anche dietro le gambe nude!” “Si Elvira, grazie”, avevo appena appreso la lezione! Dopo la cena, che fu consumata in un terribile silenzio e con grande angoscia da parte mia, venne il momento della prima punizione. Elvira lasciò la camera da pranzo e si diresse nella stanza accanto facendomi un gesto con il dito per indicarmi di seguirla. “Spogliati pure completamente nudo e mettiti piegato sulla seggiola da dietro con le mani che poggiano sulla seduta” ..lei intanto prese il battipanni terribile (di vimini ricoperto di guaina di palstica per renderlo più doloroso e più resistente …già più resistente visto che in 5 anni che ci conosciamo me ne ha rotto addosso una ventina sia di plastica che di vimini).
La punizione iniziò… quello che era più brutto è che no sapevo dove e da dove arrivavano i colpi e spesso nemmeno con cosa…visto che Elvita preferiva punirmi al buio completo …cominciarono però prima le cinghiate sulla schiena nuda … 30 che non feci in tempo a contare tanto erano forti e veloci. Caddi a terra. Poi mentre ero piegato in due dal bruciore si sfilò lo zoccolo di legno, mi ordinò di mettermi sulle sue ginocchia e giù 30 zoccolate sul sedere (mi andava di lusso …spesso le dava infatti col tacco dove capitava anche braccia gambe e schiena …quella volta solo sedere) e per finire mentre saltavo da terra mi ordinò di ringraziarla per il tempo dedicatomi e di adorarle i piedi, lo fece come una vera Dea, pensavo fosse tutto finito …invece all’improvviso si alzo, andò a prendere il battipanni e giù botte senza nemmeno contare su gambe, braccia, sedere e schiena …qualche colpo mi arivo tra collo e viso, i segni viola e spessi rimasero per 4 settimane …nel frattempo ricevetti altre punizioni e anche qualche schiaffo per qualche malefatta, ma rimasi per ben due ore ad adorarle i piedi. Cominciai a ringraziarla in ginocchio, chiedendole scusa e lei mi accarezzava i capelli e il viso, poi le leccai le piante dei piedi poi ogni singolo dito…mi spingeva tutto il piede in bocca e poi le baciavo la parte superiore e le dita dei piedi…poi massaggio relax, ancora mille e mille baci per ringraziare la mia Padrona…le leccai la pianta non so quante volte. e poi prima con la lingua e poi con le mani massaggiandola cominciai a farle dei grattini (come quelli che si fanno sulla schiena) …a lei piaceva e mi ripeteva che ero il suo schiavo e che quello a terra sotto i suoi tacchi (che pre leccavo e baciavo) era il mio posto …solo li dovevo stare …ed io”Si, si mia Padrona, sono tuo” … lei mi accarezzò ed io continuai con i grattini sempre più dolcemente entrambi fin quando si arrivò al piacere assoluto insieme ma senza contatto fisico diretto…un’estasi con la mia Padrona che amo.