Dominazione

Moneyslave

Chi è un moneyslave? Uno schiavo con queste passioni rientra in una categoria particolare della sottomissione psicologica mista al feticismo. Un moneyslave è un sottomesso che gode nel fare delle rinunce personali per garantire alla propria Padrona un tenore di vita elevato. Adora l’idea di consegnare alla Padrona il proprio denaro e sapere quanto lei sia superficiale nella sua gestione. Spesso i moneyslaves sono persone di medio ceto sociale, un uomo molto benestante raramente è moneyslave, anzi ha molta più attaccatura al denaro di altri. Le disponibilità economiche dei moneyslaves sono vincolate e ben definite dalla fatica a racimolare il denaro sufficiente per permettersi il loro vizietto. Per questo affermo che il moneyslave  ha una mente molto masochistica sul piano psicologico. Vedersi speso il proprio denaro in vizi spesso superficiali, per esempio in prodotti cosmetici di marca, scarpe, abiti, accessori, lo eccita a dismisura. Un vero moneyslave non desidera nulla in cambio se non accompagnare la Padrona a fare shopping (in caso di schiavi particolarmente esigenti), talvolta anche solo sapere in cosa la divina li ha spesi, magari con una foto allegata in un suo messaggio. Questa è la caratteristica principale del moneyslave, desiderare di rinunciare al proprio denaro in favore della propria Padrona e sapere che lei gliene chiederà altri, magari anche minacciandolo. La Padrona non è tenuta a ricambiarlo in nessuna maniera.

Mio nonno era un moneyslave assoluto, adorava rinunciare anche ai pasti durante il giorno per garantire a mia nonna le ferie all’estero d’estate, pellicce di visone, il parrucchiere, gioielli, scarpe, calze, intimo firmato, la governante in casa. Diciamo che per fortuna di mia nonna lui non aveva molte altre tentazioni, aveva un buon lavoro, una famiglia benestante, era astemio e non fumava. Viveva nel centro di Venezia a pochi passi da San Marco, quindi super attento a quello che potrebbe pensare la gente, internet non esisteva e lui era tendenzialmente timido. Non avrebbe avuto modo di concedersi chissà quali vizi. Il suo unico scopo nella vita era scrivere, prendersi cura della nonna oppure assecondare il fratello gemello.

In questo momento non ho moneyslaves veri e propri ma diciamo dei moneyslaves a metà, perché comunque si aspettano un minimo di mie attenzioni, anzi spesso abbondano nelle loro richieste. Il vero moneyslave non deve pretendere ma può essere premiato solo quando, se e come, la Padrona lo deciderà. Dovrebbe contribuire a mantenere gli alti standard di vita della propria dea e concederle i vizi richiesti senza fare troppe storie o aspettarsi chissà che. Il moneyslave deve considerarsi già fortunato che la Padrona lo degna delle sue attenzioni e del suo tempo prezioso.

Ricordo d’aver avuto un amichetto da adolescente, Luca, il mio primo feticista, che adorava spendere le sue giornate a fare shopping con me. Alla fine mi consegnava tutta la sua paghetta e se la vedeva spesa in borsette, scarpine e vestiti. Adorava anche portarmi nelle gelaterie o ristoranti più in voga. Ovviamente io sceglievo solo le pietanze più costose. A fine giornata mi chiedeva solo di assistere ad una sfilata degli acquisti che mi ero regalata con i suoi soldini. Aveva due fratelli e viveva con la mamma separata, se non avessi saputo che suo padre era uno che abbondava con gli alimenti e le paghette, per non essere eticamente ignobile, l’avrei allontanato. Ho un certo senso di giustizia. Dopotutto la Padrona ha un certo vantaggio se non esagera con le richieste. Luca non era nemmeno un disperato asociale, anzi era un ragazzo divertentissimo, bello con un sacco di amici e ragazzine sempre in torno. Ma aveva un difetto, cambiava le fidanzatine ogni settimana, il motivo era quasi superficiale, le obbligava a cambiare il look e dopo averle trasformate le mollava. Io non mi sono mai fatta gestire ed abbiamo avuto una bellissima amicizia durata anni.

Il particolare periodo storico in cui viviamo credo abbia colpito sensibilmente questa categoria di schiavitù. Ci sono troppe tentazioni anche in internet e poi c’è molta crisi. Tanti dei moneyslaves hanno dovuto rinunciare anche per questo alle loro passioni. Il moneyslave oltre alla sofferenza delle proprie rinunce vive e si nutre della paura che la Padrona potrebbe rivelare questa sua propensione a spendere alla sua fidanzata, i suoi genitori o a persone a lui vicine che potrebbero dispiacersi di questo suo atteggiamento. Oltre alla ricerca della sofferenza psicologica c’è un altro aspetto che contraddistingue i moneylsave; la propensione feticistica verso la propria Padrona o sul genere di vizi che lei ama acquistare.

Spesso ci sono anche persone molto generose, ma non è il senso di sottomissione psicologica che li spinge ad esserlo e non si possono considerare dei moneyslaves. Per esempio c’è un ragazzo giovanissimo, maggiorenne da pochi mesi, che spende i suoi pochi soldini guadagnati part-time (ancora studente) in prodotti di erboristeria che mi regala per garantirmi una vita più sana. Ha questo senso di protezione che lo spinge a prendersi cura di me. C’è da dire che lo conosco da quando è nato. Era stra-viziato, ora ha una condizione familiare un po burrascosa, ma a quei tempi era intrattabile. Dice che ero l’unica persona che sapeva rimetterlo in riga a quei tempi, perché tutti gli altri avevano il terrore dei suoi genitori che gli permettevano qualsiasi cosa. Credo che ora mi veda come un riferimento valido da consultare.