Dominazione, I racconti di Mistress Elvira

A spasso al parco

Una bella giornata primaverile, soleggiata e calda invogliò la giovane Sandra ad andare al parco per fare una passeggiata e divertirsi un pò con il suo fidanzato Ruggero. Erano una coppia decisamente particolare, lei una bella ragazza 30enne dal fisico minuto ma molto tonico. Lui,un uomo di 45 anni ben tenuto e piacente. Entrambi coltivavano una passione comune, l’attrazione verso i giochi BDSM. Difatti i due non vivevano da soli ma con un sottomesso che assecondava ogni loro desiderio trasformandosi da cane di compagnia in autista, cuoco, massaggiatore, sguattero…

Sandra preparò la borsa con i vari giochini per andare al parco mentre lo schiavo personale si occupò della cesta del picnic. Solitamente guidava Klaus, lo schiavo 25 enne, pugile professionista, tuttavia questa volta Sandra decise che sarebbe stato messo sui sedili posteriori come un vero cagnolino e gli mise anche il collare con la sua targhetta personalizzata e una gag ball a forma di osso stretta bene in bocca.

Una volta giunti al posto, un’oasi di natura poco frequentata immersa nel bosco, Sandra decise di portare al guinzaglio Klaus per fargli sgranchire un po’ i muscoli. Ruggero nel frattempo preparò il picnic. Una volta tornata dalla passeggiata Sandra tolse il guinzaglio e la gag ball a Klaus e si sedette sulla coperta distesa sul prato, si sfilò la sneakers e la lanciò a Klaus per farsela riportare. Continuò a giocare così finchè non fu tutto pronto, poi chiese a Ruggero di legare con la catena Klaus all’albero che faceva loro ombra mentre avrebbero consumato le pietanze. Si sfilò le scarpe e sentendo i piedi un po’ sudati se li fece rinfrescare da Klaus con la lingua mentre consumava da semisdraiata l’ottimo pranzetto. Ogni tanto lei o Ruggero lanciavano qualcosa nella ciotola di Klaus che non esitava a ripulirla, sapendo che altrimenti Sandra l’avrebbe punito con il guinzaglio sul sedere.

A pasto terminato Sandra e Ruggero andarono a fare una passeggiata nei dintorni lasciando Klaus legato e solo a far da guardia. Il cane soffrì molto la loro mancanza e quei pochi minuti lì sotto il sole gli sembrarono una vera eternità. Gioì quando in lontananza vide i propri Padroni, in realtà non gli rimaneva altro da fare per evitare punizioni. Sandra era particolarmente severa nell’addestramento e non tollerava un cane privo di festeggiamenti alla vista dei Padroni. Klaus però ha esagerò dimenandosi troppo, cosa che indispose la padrona. La ragazza per risposta gli sferrò un doloroso calcio al fianco per farlo accucciare. “Hai sete bestiolina?”, chiese a Klaus, che poteva solo abbaiare per risponderle. “Va bene allora ti abbevererai dalla ciotola del mio divino nettare.”, si slacciò i jeans e li abbassò svuotandosi la vescica nella ciotola. Klaus vi immerse la testa e cercò di finirla tutta, come da regola della ciotola vuota. “Scommetto che da bestia quale sei vorresti pure leccarmela per ripulirla. Porco schifoso…” gli gridò contro dandogli un sonoro schiaffo in viso. “Lo sai che certe cose le può fare solo il mio uomo, sciocco.”, incalzò la ragazza avvicinandosi a Ruggero. Per provocare decise di limonare con il suo uomo davanti allo schiavo ancora legato all’albero. Sandra si eccitò e portò la mano di Ruggero tra le sue cosce, era bagnata e gli chiese di far leccare le sue dita umide allo sfigato al guinzaglio. Ruggero si divertiva molto a provocare lo schiavo in questo modo quindi avvicinò le sue dita intrise degli umori di Sandra allo schiavo e gli disse: “Prima annusa per imparare l’odore della figa e poi puoi leccare. ” Klaus era al settimo cielo.

Si fece un po’ tardi ed era ora di rientrare a casa per evitare il traffico. Ma Sandra ebbe una favolosa idea. Bendò il cane e si sfilò le mutandine, lanciandole nel prato. “Dai odora il profumo della tua Padrona se vuoi tornare a casa, bestia. ” lo sbeffeggiò ridendo. Lei e Ruggero si divertivano un mondo a vedere quel ragazzo cercare le mutandine alla cieca, così goffo nei movimenti. Cercava di aiutarsi con le mani allargandole in avanti più che poteva. Ogni tanto veniva sollecitato con calci nelle palle o nei glutei da entrambi i Padroni. Poi trovò le mutandine e come premio Sandra gliele fece annusare e leccare. Sapevano di lei e dei suoi umori.

Poi fecero rimettere tutto a posto allo schiavo e lo lasciarono guidare sedendosi dietro per amoreggiare mentre lui visibilmente eccitato doveva badare alla strada. Sandra si divertiva a essere particolarmente rumorosa durante per provocare ulteriormente il coglione. Una volta a casa la regola era prima i Padroni poi il cane. Quindi appena arrivarono a casa Klaus scattò fuori dalla macchina aprì ai Padroni e si sdraiò davanti alla porta per far loro da zerbino. Loro con grande piacere lo calpestarono per entrare in casa e lo intimarono a fare in fretta perchè avevano fame. Lo schiavo dovette portare alla Padrona le sue ciabattine in bocca e a quattro zampe come un bravo cagnolino. Quindi proseguì a scaricare in fretta la macchina, mise tutto a posto e corse in bagno dove Sandra lo attendeva scocciata per l’attesa. Lo lavò con un getto di acqua gelida. Una volta pulito Sandra gli fece indossare la cintura di castità e un dildo bello grosso per allargare il culo. Gli rimise il collare e lo spedì in cucina.

Durante la cena venne permesso al cane di stare sotto il tavolo mentre i Padroni banchettavano. Sandra si divertiva a mostrargli le mutandine scosciandosi e provocando così allo schiavo dolore per l’erezione bloccata dalla cintura di castità. A cena terminata gli venne ordinato di mettere a posto tutto nel minor tempo possibile e senza far rumore per non disturbare la coppia dominante mentre sorseggiava un bicchiere di vino davanti alla tv. Uno dei tanti compiti serali del sottomesso era fare da poggiapiedi e massaggiatore a entrambi… prima di accompagnarli a letto.

Sandra era esibizionista e amava fare sesso davanti al cane, per cui era sua abitudine legare lo schiavo ai piedi del letto per farsi ammirare meglio. Il sottomesso assisteva a tutti i loro giochi erotici ma non poteva avvicinarsi perché era immobilizzato a dovere e l’erezione provocata dalla visione gli era particolarmente fastidiosa a causa della cintura di castità. Era frustrato… Sandra adorava vedere la disperazione nei suoi occhi. Si fece sborrare sul corpo e si avvicinò allo schiavo dicendogli: “Ora se vuoi essere liberato lecca tutta la sborra del tuo Padrone. Quando mi avrai ripulita ti libererò dalla cintura.”

Lo schiavo obbedì e gli venne concesso di dormire ai piedi del letto dei Padroni per essere pronto a far loro da scendiletto la mattina successiva.