Racconti dei miei faithful

Il gioco delle maschere

Scritto da : Artemis
Pubblicato da: Elvira Nazzarri

Lei entra nello studio e si ritrova una visione potente: tre figure di uomini completamente coperti dalle toghe con i volti nascosti dietro a delle maschere, a dir poco evocative.

Le maschere sono in metallo e totalmente impersonali, hanno solo piccoli spazi per gli occhi, due foretti minuscoli per respirare, uno spazio piccolo per la bocca e, al posto del naso, terminano con falli, di forma e dimensione diverse.

Gli uomini, inoltre, sono legati con delle polsiere: due in ginocchio con le mani dietro la schiena stretti alle gambe della grande scrivania. Sembrano sorreggerla. L’altro è legato a croce in cima.  La donna li conosce. Sono i fratelli che fino a ieri frequentava separatamente. Si esalta, perché è fortemente attratta da loro e ora si può avvicinare e disporne di loro come vuole lei. Sono inermi, in attesa di quel che succederà. Lei non riesce a trattenersi. Con loro la natura è stata molto generosa e, quindi, appena si avvicina ai primi due si abbassa e li sfiora entrambi sul cavallo dei pantaloni. Li carezza leggermente con sensualità e un’incredibile lentezza. Li sente… sono già eccitati, sarà la posizione, la maschera umiliante o l’abbigliamento della donna, oppure le mani curate con smalto rosso fuoco che carezzano con curiosità? Loro sono feticisti, amano le calze e hanno un’attrazione nei confronti di lei.

La donna si alza e va a carezzare l’uomo legato a croce in cima alla scrivania, gli altri due cercano di allungare la testa per strusciarsi sulle sue gambe come dei gattini. Quello legato in cima alla scrivania, Zucchero (il soprannome da lei scelto), è il preferito della donna, perché ha una personalità molto frizzante ma è anche molto sensibile, nonostante cerchi di nasconderlo. Tuttavia oggi lei lo umilierà.  Slega le mani dei due che stanno ai piedi della scrivania e che aveva precedentemente chiamato Candy e Zest. Questi ne approfittano subito gettandosi come cani affamati sul pezzo di carne. Carezzano le gambe, infilano le mani sotto la gonna, cercano di leccare le cosce, uno palpa il sedere, anche se sanno benissimo che è cosa proibita toccare la Padroncina. Difatti, possono carezzare solo entro il limite della balza; una regola stabilita negli incontri precedenti. Lei si gira e lo sgrida, prende un righello poggiato sulla scrivania e lo bacchetta, mentre con l’altra mano indaga la situazione tra le cosce dell’immobilizzato in cima alla scrivania. Comportatevi bene!

“La prego mi faccia sfiorare le sue calze, la prego”, implora Zucchero ancora immobilizzato. Lei si avvicina alle sue mani saldamente legate alla scrivania. Lui le sfiora le calze ultrasottili (8 denari) e supplica: “Mi sleghi la prego, ho bisogno di sentirla e strofinarlo come un cane su di lei!”

“Zitto!” risponde lei, “da quando hai il permesso di parlare? Adesso visto che lo desideri così tanto… lo faccio fare ai tuoi fratelli.”

Gli altri esultano. La donna li slega e li trascina al guinzaglio a qualche metro di distanza dalla scrivania. In questo modo, l’immobilizzato può ammirare la scena. Lei indossa un tailleur nero attilato, con sotto solo il reggiseno e la gonna corta con uno spacco davanti che mostra la balza della calza. Ai piedi esibisce i tacchi a spillo metallici e la  décolleté a punta. Un austero chignon le raccoglie i capelli. L’eyeliner e il rossetto scuro forse le fanno guadagnare qualche anno, ma il fisico è quello di una splendida trentenne. Abbassa la cerniera dei pantaloni dei due fratelli e gli ordina di estrarlo: “Fate i bravi cagnolini, su avanti strusciatevi sulle gambe della vostra Padroncina!”

I due fratelli al guinzaglio cominciano a strusciare i grossi cazzi sulle gambe velate della loro Padrona, mentre Zucchero subisce la scena. Eppure, è lui quello che l’ha conosciuta per primo un anno fa. Le lasciano delle strisce di liquido sulle gambe.

“La supplico venga qui, non mi lasci qui da solo, ho bisogno di un suo contatto!”, implora Zucchero. La donna trascina Candy e Zest dietro di sé a quattro zampe.

“Che c’è, ti senti solo?”, gli domanda con un risolino provocatorio. Molla i guinzagli e sale sulla scrivania, con mossa felina struscia la gamba sul suo pene. E continua con la provocazione. Lui esasperato le dice : “Non sento niente, ci sono i pantaloni, la prego lo liberi.”

Lei temporeggia e passa il suo indice avanti e indietro sul pantalone godendosi l’attesa imposta a Zucchero. Il suo membro è gonfio di desiderio e lei lo sente benissimo anche attraverso i pantaloni. Decide di estrarlo e lo afferra carezzandolo con forza. “Aiutatemi!”, dice la donna ai due rimasti a cuccia sotto la scrivania. Scattano in piedi e la sorreggono ai lati della scrivania mentre lei si alza e comincia a calpestare il membro gonfio di piacere di lui.

A lei piace molto lo shoe job, strofina freneticamente la suola della scarpa sul membro gonfio di desiderio di Zucchero, fa scorrere abilmente la punta della décolleté sul frenulo di Zucchero e nello stesso istante infila il tacco a spillo nei suoi testicoli.  Poi si sfila la scarpetta e, con il piedino, scivola su e giù per il cazzone finché non percepisce il limite dell’uomo. “Basta così! Tornate a cuccia… Ma lo sai caro, che adesso devi leccarmi i souvenir che mi hanno lasciato i tuoi fratelli sulle gambe?”, dice compiaciuta guardandosi le scie di liquido evidenti lungo le sue gambe.

“Mai!”, si oppone Zucchero schifato.

“Su avanti! Esegui senza discutere o noi due non ci frequenteremo più!”

Bastano quelle parole per farlo capitolare e dopo pochi istanti estrae la lingua con disgusto e lei ci strofina una gamba. Presto le passa la fantasia. Desiderava solo capire sino a dove si sarebbe spinto lui per devozione nei suoi confronti. “Zucchero, sai che la tua maschera mi ispira?”, dice la donna ispirata dalla forma incurvata del fallo sulla maschera di Zucchero.  La forma è proprio quella che serve per raggiungere meglio il punto g. Lei si mette sopra e comincia a toccarsi, mentre Candy e Zest hanno il permesso di osservarla e farle i grattini sulle piante dei piedi. Le leccano anche i piedi mentre lei a pochi centimetri dalla testa di Zucchero si sfiora e si penetra con le dita mentre il poveretto rimane legato e con la testa intrappolata dalle sue cosce.

“Adesso intendo usarti per il mio piacere”, gli dice soddisfatta.

Sale sul fallo e si scopa la sua maschera, mentre gli altri due guardano e continuano a leccarle i piedi. Candy non riesce a trattenersi e si getta a leccarle il culo mentre lei si muove sulla faccia di suo fratello. Infila bene bene la sua lingua dentro, in profondità.  Così anche Zest cede e da sfogo alle sue pulsioni, cominciando a strusciare il suo pisello sulla pianta dei piedi di lei. Lo fa scorrere avanti e indietro e poi prende anche l’altro piede. Se li sta scopando i suoi bellissimi piedi mentre lei ha le teste degli altri due in prossimità delle sue parti intime.

“Il fallo finto non mi soddisfa, ho voglia di prendere un cazzo vero!”, dice lei.

Si fermano tutti e rimangono senza parole. Non sanno come reagire. E’ poco rispettoso farlo!!! Inoltre lo desiderano tutti e tre, come faranno? Non vorrà mica metterli in competizione? Sarebbe crudele. Lei intanto trascina Candy e Zest al guinzaglio ai suoi piedi affiancandoli. Sceglie quello che le sembra avercelo più grosso. In effetti è una scelta complicata perché appare che li abbiano fatti con lo stampino.

“Uffaaaaaaaaa, e io?”, si lamenta Zucchero ancora legato.

“Adesso vedrai, Zucchero mio.”, sussurra la donna mentre si avvicina per slegarlo.  Fa scendere dalla scrivania Zucchero e lo sostituisce con Zest, il prescelto dopo la valutazione, mettendolo al suo posto, legato a croce. Sale sopra di lui e si infila dentro il suo membro.  Poi trascina il guinzaglio del fratello lamentoso, Zucchero, verso di sé: “Adesso tu me la lecchi mentre mi scopo il cazzo di tuo fratello!”

“Nooooo, non può farmi fare queste cose!”,  esclama lui.

“Forza obbedisci o ti scordi i miei piedi per sempre.”, minaccia la donna conoscendo il potere del suo fascino su Zucchero.  Malvolentieri lui comincia a leccare, impegnandosi a non scivolare con la lingua sull’asta del fratello, dato che lei se lo sta scopando per bene e si muove senza sosta su quel enorme cazzo. Tanto atroce la punizione non deve essere dato che sembra far fatica a trattenersi dal venire. Il terzo osserva in lontananza. Candy è il feticista puro e anche voyeur. Se lo mena davanti a tutti osservando la scena. Lei gode molto più dell’idea di far impazzire tutti e tre, adora guardare gli uomini con il cazzo che gli sta per esplodere mentre se lo menano. È super eccitante.

A un certo punto, si stanca anche di questa perversione. Lei è così. Le piacciono cose nuove e sempre più spinte e perde interesse molto facilmente. Scende dal giocattolo, libera Zest e trascina tutti e tre  al guinzaglio nella sala accanto. Si ferma davanti allo specchio e  osserva compiaciuta i tre cagnolini ai suoi piedi. Poi le viene in mente l’altalena speciale per i giochi fetish. Si dirige verso l’attrezzo con i tre imbambolati. Mette un laccio di corda lunga alle palle di Zucchero e due gogne per testicoli agli altri due. Sale sullo sling e si fa agganciare le gambe in su.

Ordina al suo amato Zucchero di leccarle bene sia il culo sia la patata, mentre gli altri due si devono occupare delle gambe e dei piedi. Lui al guinzaglio e a quattro zampe si applica per ripulirla per bene dopo la scopata, gli altri due infilano i loro cazzoni tra la coscia e la balza della calza strusciandosi. Lei gode ad avere tre enormi cazzi tutti per lei, con la consapevolezza che la desiderano e che lei può umiliarli in qualsiasi modo. È lei quella che li utilizza come sex toy, nonostante siano uomini sulla 50ina e professionisti affermati.

“Adesso, Zucchero caro, alzati e prendi il cazzo in mano e strofinamelo sulla patata. Fammi da vibratore esterno”, indica la donna a Zucchero.

Gli altri due continuano a strofinare i cazzi contro la coscia nella calza di lei e le leccano al contempo i piedi, carezzando le sue gambe. Lui fa quello che lei gli chiede, muore dalla voglia di infilarlo tra quelle calde e bagnate labbra, ma lei lo ha addestrato bene! Quindi si fa consumare dal desiderio che è quasi insopportabile senza prendere iniziative.

A un certo punto lei gli dice: “Zucchero scopami, fammi godere, ma non venire. Non puoi venirmi dentro! Tu sei solo il mio toy boy, il mio vibratore!”

Zucchero obbedisce, dopotutto lei è la sua Padrona e lui uno strumento nelle sue mani.  Lei avvolta dalle attenzioni dei tre fratelli  arriva al godimento. Lo bagna a dismisura… lui fa fatica a resistere, difatti ogni tanto deve fermarsi. Per fortuna aveva l’aiuto del laccio alle palle che lei gli aveva messo per non farlo venire subito e con il quale gli dava il ritmo durante la scopata, tirandolo per le palle come fossero redini. Soddisfatta lei ordina ai tre fratelli di mettersi in ginocchio e sborrarle sui piedi. Loro, esausti, si lasciano andare, ma lei è diabolica!

“Amori, adesso ripulite il disastro che avete combinato, sino l’ultima goccia, senza storie!”, esclama ridendo. Gli uomini lo fanno contro voglia, schifati, umiliati, ma devotamente sottomessi.

Nel bel mezzo di questa scena suona il telefono, lei si sveglia di colpo e vede sullo schermo la chiamata in arrivo da Zucchero. Caspita tra mezz’ora si sarebbero dovuti incontrare e lei stava ancora a letto. Chissà cosa si inventerà per lui dopo questo sogno hard.