La mia figura avvolta da luci soffuse e particolarmente intime invitano lo spettatore a soffermarsi sul quadro dell’insieme, l’ambiente curato, l’abbigliamento scelto ed abbinato nei minimi dettagli, le scarpe che danno un tocco di classe e sensualità. L’arco del piedino che spunta dalla scarpa, il collo alto, piante morbide, caviglie sottili, polapacci tonici e ben definiti. Le mie gambe velate da calze da reggicalze di ottima qualità (Cervin) sostenute da uno dei miei reggicalze. Ebbene sì, ho una vasta collezione di reggicalze di vari tipi e colori, potrei fare una sfilata. I miei preferiti sono quelli di LaPerla e quelli antichi, perchè più rigidi.
So anche che di certo io non passo inosservata. Forse perchè la mia eleganza ed i miei modi raffinati contrastano con la mia giovane età e al contempo esaltano la mia maturità. Amo coccolarmi indossando solo indumenti di ottima qualità e calzando scarpe di un certo livello anche come segno di rispetto nei confronti delle persone che condividono queste passioni. Amo i tacchi a spillo ma detesto i plateaux.
Non ho mai pensato che il fetish fosse una questione di soli piedini. Chi si definisce un leccapiedi o cerca solo un footjob o facesitting, non mi è affine, siamo ben lontani come punti di vista sulla materia in questione. Lo trovo riduttivo nei confronti della mia personalità e delle mie capacità. Può capirmi bene solo una mente soffisticata, che come me cura i particolari ed ha un innato gusto della provocazione. L’insieme della mia struttura fisica, dei miei gusti estetici e della mia forma mentale mi rendono superiore alla media… sono in possesso di un’arma che rende totalmente vulnerabile: la mia consapevolezza di quanto il fascino ti disarmi.
Dal mio punto di vista un buon gioco di feticismo vuol dire ben altro. E’ un gioco molto complesso fatto di mille sfaccettature e particolari. Partiamo dal colore e materiale delle calze indossate, modello e qualità della scarpa, lo smaltino rosso scuro usato sui piedini, all’immancabile reggicalze i cui gancini devono essere in perfetto ordine, come devono essere in perfetto ordine i piedini. Comprendo bene quanto un gancino rigirato, slacciato oppure la riga della calza fuori posto possa disturbare e impedire a trovare piacere nella visione.
Non è facile ricreare un’atmosfera gradevole e avvolgente rispettando la libertà con un accento sul voyaresimo. Adoro la provocazione, la sensualità e giocare coll’istinto di autocontrollo degli uomini perbene. Dopotutto prima di gettarsi ai miei piedini c’è il gusto di attendere anche molto a lungo cercando di trattenersi, guardare le gambe che accavallo, sentire il fruscio del nylon durante, sbirciare e cercar d’intravvedere la balza della calza oppure il gancino. Talvolta gioco con le grinze delle calze, le carezzo, ci passo su con le unghie, oppure gioco con le scarpette facendo il dandling solo per il gusto di renderti l’attesa più difficile. Lo spettatore esasperato può solo guardare questa bellissima interpretazione, almeno finchè non deciderò diversamente. Infine al lui prescelto potrà essere concesso di sfiorarmi leggermente l’attaccatura delle dita che spunta dalla décolleté, carezzare l’arco del piedino o massaggiane la pianta. I miei piedini numero 36 “da cenerentola” potrebbero essere un privilegio concesso… solo se verranno onorati con delicatezza e rispetto.
Al termine dell’esperienza condivisa rimarrà un piacevole ricordo, quella sensazione di non aver svelato tutto il mistero, un pò di curiosità tormenterà ancora la mente della mia “preda”.
Amo così tanto sedurre…