Il contratto di schiavitù
Quando si vuole istituzionalizzare un rapporto BDSM con un contratto.
Quando si vuole istituzionalizzare un rapporto BDSM con un contratto.
Una ricerca in rete che cambia la vita per sempre… due sole parole: mistress Milano
Cos’è una Mistress? Che scopo ha? Dominante si nasce o si diventa? In questa riflessione non mi riferirò solo alle varie mistress professioniste, al ruolo ricoperto nei giochi occasionali, ma anche ad un rapporto duraturo tra due amanti fissi o, semplicemente, tra amici che si ritrovano a giocare, un po’ come si faceva da bambini. La parola Mistress, nella sua accezione più completa, non rappresenta solo il ruolo di donna dominante che può usare il suo potere a piacimento, ma bensì ricopre un ruolo fondamentale di riequilibrio, guida e riferimento. Io vedo il ruolo di Mistress in un ottica molto ampia. Non mi limito alla visione ristretta di quel che potrebbe ottenere la Mistress con il proprio potere, ma di quel che può dare alla controparte. Parlo di sensazioni, di emozioni. Già prima di trasferirmi a Milano io ero una Mistress, certo non ne ero ancora consapevole, ma ho dato molto ai miei fedelissimi di quei tempi. Per il mio amichetto masochista F. io ero tutto il suo mondo. Ero la sua guida. I suoi …
Quando mi trasferii e cominciai a intrattenere relazioni BDSM, nel ruolo dominante, quindi Mistress, a Milano a tutto pensavo fuorché sarei rimasta coinvolta in questo ruolo così profondamente. Mistress era un termine a me sconosciuto sino a quel momento. Mi ritrovai a Milano per iniziare i corsi per la specialistica. Avevo soli 21 anni, ma mi sembravano già tantissimi. Da sempre riuscivo ad affermarmi tra i maschietti e non, a mostrare il mio lato dominante. Come facevo? Sceglievo il leader del gruppo e lo sottomettevo a parole davanti a tutti. Una volta ottenuta la sua stima, il resto del gruppo era mio. Spesso i maschietti più ambiti dalle ragazzine mi cercavano e si proponevano come cavalier serventi, perché mi vedevano molto determinata e capace di affrontare ogni situazione. Poi c’erano i miei amichetti decisamente sottomessi… ma magari di loro vi parlerò nei prossimi articoli. Direi che la tenacia mi distingue. Nemmeno all’università cambiò questa mia indole. Ricordo che durante un workshop mi sono scontrata con un ragazzo molto dominante e ho subito catturato la sua …
In molti mi chiedete come mai non pratico penetrazioni sugli schiavi. La risposta è facile, non amo le penetrazioni anali classiche; come punzione per lo schiavo preferisco l’impalamento, c’è più crudeltà in questo atto. Anche una certa distanza tra me e la preda e ciò risulta ancor più umiliante per chi lo subisce. L’impalamento è la vera tortura, il resto sono tutti giochini di piacere. Questa pratica molto intensa emozionalmente e fisicamente per il malcapitato, una mia cara vittima, è molto, ma molto soddisfacente per me. Riduce lo schiavo a una cosetta in mio completo possesso, un trastullo consegnato alle mie volontà. E si smette di giocare solo quando lo decido io, sia ben chiaro! Per prima cosa lo obbligo a denudarsi completamente e se gli crea imbarazzo o si vergogna, ci provo più gusto. Con le corde gli lego i polsi e li fisso in alto. Gli lego anche le caviglie, tirando le corde gli si divaricano le gambe e le fisso saldamente al pavimento. E’ imobilizzato a croce, non può muoversi granchè. E’ …