scritto da Dasa
pubblicato da Elvira Nazzarri
Finalmente nudo di fronte a me. Dal basso, lo vedo incombere sulla mia figura, su tutto il mio corpo. Irradia bellezza intorno a sé e sono avvolto da un sottile velo sensuale che mi impedisce di muovermi. Non mi dimeno, sono serenamente immobilizzato, un effetto oppiaceo che sublima il piacere della visione. Ipnotizzato, magnetizzato dalla forza imponente della sua bellezza. Fu una simile prospettiva, in una foto sul sito, che mi indusse a servirla la prima volta. Le piante dei suoi piedi in primo piano; dietro, la sua sinuosa figura in uno splendido abito blu completava un quadro perfetto. Da allora, ho sempre avuto un solo sogno: che fosse il mio di occhio a riprenderla in quell’ondeggiare minaccioso e soave. Mi aveva già concesso quello che osavo solo sperare e che più volte l’avevo implorata di concedere. Mi sarebbe bastato quel primo ossequioso contatto con il suo piede senza l’amata barriera di nylon, mi ero già beato della fresca pelle, più morbida della miglior seta. Mi sarebbe bastata la sensazione della lingua sulla curva del suo arco perfetto. In questo, ahimè, devo contestarla: un grado in più o uno in meno sposterebbe un equilibrio naturale sapiente. La natura fa meraviglie e i suoi piedini sono fra quelle. Come sia possibile che l’apice di ogni dettaglio si raggiunga nel suo piede è uno di quei misteri che rendono la vita così affascinante e così doloroso andarsene. Gabriel Garcia Marquez con queste parole, più o meno, descrisse il momento del primo amplesso, Fu così che capì perché gli uomini hanno paura di morire. Disteso a terra mentre il suo piede si appoggia perentorio sul mio viso, schiacciandolo e imprigionandolo, ho tanta paura di morire.
I piedi sono eccitanti per molte ragioni e molti sono i dettagli da raccontare in un piede femminile. Ne scelgo alcuni, i più importanti.L’armonia generale è ovviamente il primo. Il piede deve essere delicato, senza protuberanze, disegnato con cura. Gli stessi malleoli devono mostrarsi con discrezione. Deve esserci un equilibrio fra snellezza e arco. La perfezione del suo piede sta in questo magico equilibrio. Leggermente arcuato ma senza grande spessore sembra più lungo di quanto sia. È snello e sciorina eleganza, mobilità che, nel suo caso, diventa potere. Riesce ad esprimere questa capacità di governo tipica dei piedi più lunghi ma con dimensioni contenute che preservano una delicatezza impossibile in un 40.La pianta morbida può indurre un uomo alla follia. Trovo insostenibile il piacere che provo in quel contatto soffice, quasi penetrante. Ogni poro della mia pelle è invaso dalla dolcezza che esprime con la pressione avvolgente che sa esercitare.
L’attaccatura delle dita, quella che gli inglesi, con sapida ironia, chiamano toe cleavage è un dettaglio importantissimo che in lei raggiunge vette impensabili. Cleavage in inglese indica il solco del seno. La metafora richiama la sensualità primigenia della Gran Madre neolitica. Vorrei essere minuscolo per poter vivere permanentemente fra le pieghe odorose e delicate dei suoi piedi. Ne amo la prospettiva superiore, baciarli, chinandomi a sentire le pieghe con le labbra, sfiorare gli artigli appena incurvati, le unghie che fanno sentire il potere e ricordano che gli arti femminili sono tutto, gioia e dolore, piacere e sofferenza. Oppure dal basso dove l’odore si fa più intenso e l’alluce impone la sua perfezione, quella della sfera, il solido perfetto. Scivolare lentamente con le labbra sul suo alluce fino a sentirne la ruvidezza e poi affondare la mente nel piacere immenso di baciarli, così corposi e succhiarli per avvertirne la prepotente invasione e poi baciarli ancora con amore e devozione. Tutto si sublima nel suo alluce, tutta la sua bellezza è riflessa in quell’azione primordiale di offrire la perfezione alla bocca avida di bellezza e di amore.
Infine il suo odore. In attesa che mantenga la promessa di incontrarci dopo l’esercizio fisico, mi abbandono al sogno odoroso che il suo profumo delicato suggerisce e promette. Gli odori sono i vincoli più importanti. Io sono suo, le appartengo imprigionato dalla soffice armonia delle sue forme e dall’odore delicato che sa stordirmi con discrezione. Ma continuo a sognarne la sfrontatezza, umile e devoto come mi ha reso, attendo il momento in cui Mistress Elvira vorrà concedermi gli stimoli più forti, più animali. I richiami sub corticali irresistibili che fanno della donna la regina del mondo e di lei l’imperatrice del mio cuore.