Fetish, I racconti di Mistress Elvira

Amanti a distanza

Era la prima giornata di pioggia dopo un lungo periodo di beltempo che aveva reso ancor più pesante la quarantena forzata. Una vena di malinconia attraversava la mente di Silvia. Gli alberi in fiore nel giardino le ricordavano la primavera, i colori vivaci risvegliarono i sensi e le voglie…  era il momento di fare qualcosa per movimentare la fantasia. Dopotutto i siti di filmini porno li aveva consultati tutti e ormai conosceva i filmati a memoria. La sessualità cala sempre quando si smette di immaginare.

Decise quindi di contattare Amleto, sapeva che il suo amante era a casa probabilmente sommerso da qualche faldone e che gli sarebbe certamente piaciuta qualche “loro” distrazione. Spesso si sentivano per giocare a distanza anche quando ai tempi ci si poteva muovere, lo reputavano un modo per tenere viva la loro storia e alimentare il desiderio reciproco.  Silvia lanciò una proposta ad Amleto, gli diede un orario e un indirizzo… un piccolo negozio di alimentari in centro a Milano, raggiungibile facilmente da entrambi. Ci voleva però un’ulteriore stimolo per motivare l’uomo. Silvia decise quindi di registrare il suono dei tacchi sul pavimento e lo inviò via whatsapp ad Amleto per sollecitare ulteriormente la sua fantasia. Inutile dire che ci riuscì alla grande.

Il negozietto indicato era poco conosciuto e con il maltempo sicuramente sarebbe stato vuoto pensò la donna e si recò al posto.  Ebbe presto la conferma dei suoi piani, difatti non c’era anima viva a parte due addetti distratti. Gli unici due clienti erano Silvia e Amleto, rigorosamente a distanza e con mascherina, tuttavia Silvia era molto conturbante. Aveva indosso il classico impermeabile beige e décolletè marroncine Jimmy Choo con tacco 10. Amleto la fissò a distanza, si vedeva il piedino con la caviglia sottile e ovviamente le gambe sexy in calze velate  molto fini di tonalità tan da giorno.

Silvia stava guardando un prodotto mentre si accertava dello sguardo complice di Amleto e poi inavvertitamente il cestino della spesa ha sollevato il bordo del suo impermeabile e fece trasparire la balza della calza con il gancino da reggicalze. Amleto andava pazzo per questi dettagli e decise di spostarsi per vedere anche da dietro le gambe sexy della sua amante. Mentre le passava affianco fece scorrere il mignolo della sua mano sulla calza della donna. Silvia aveva percepito un brivido di piacere lungo la schiena, era così tanto che nessuno la accarezzava…  si immaginò a casa di Amleto. Sulla sua scrivania a gambe aperte e la lingua di lui che scorre da una balza all’altra con un’attesa infinita prima di soffermarsi sul suo piacere. Mentre stava immaginando cominciò a sfilare leggermente la scarpa, la pianta del suo bel piedino si poteva ammirare tutta, tranne le dita ancora infilate nella décolté… sapeva che questo giochetto oltre a essere molto eccitante esalta il polpaccio definito e crea meravigliosi giochi di pieghette sulla calza da reggicalze.

Decise però di provocare di più, tanto erano soli a parte le telecamere e avevano la mascherina. Il suo amante aveva un’altra debolezza. La pieghetta tra la coscia e il culetto bello sodo di Silvia… quindi si chinò per prendere una confezione di broccoletti posizionati in fondo al reparto frigorifero ed è proprio in quel momento che Amleto notò la lingerie sexy di Silvia, delle mutandine molto trasparenti con ricami in pizzo, proprio quelle che andarono a prendere assieme da Agent provocateur…

I suoi ricordi lo portarono a quel giorno di giugno dell’anno scorso. Erano andati a fare shopping assieme. Silvia che aveva un debole per i bustini e reggicalze si stava provando un bustino in pizzo e Amleto l’aveva accompagnata dentro il camerino. Lì circondati da specchi ed esaltati dall’atmosfera proibita data dalla presenza di altre clienti e commesse si eccitarono. Amleto si mise in ginocchio a leccare il culo e successivamente anche il nettare di Silvia mentre questa si toccava e si ammirava nello specchio, gemendo di piacere. Era esaltante fare sesso sapendo che al di fuori della tendina del camerino c’erano donne che probabilmente hanno intuito cosa stesse accadendo. Quella volta Amleto si sfogò strofinando il suo pene contro le balze delle calze finissime di Silvia, avvolto dal calore delle sue cosce.

Quando Silvia si girò per incrociare lo sguardo di Amleto vide i suoi occhi vivaci con le pupille dilatate di piacere, diede un’occhiata sui pantaloni di lui e notò che aveva una macchiolina di eccitazione ben visibile sul tessuto grigio e un rigonfiamento in sito piuttosto evidente. Si avvicinò a lui e questa volta fu lei che passando accarezzò proprio quella zona dicendo: “Quì non possiamo più andare oltre, fammi una videochiamata quando torni a casa così mi dici come devo toccarmi per te mentre tu fai lo stesso per me. ” Amleto rispose: “Certo, ma tu vestiti di tutto punto e in total black, sai che amo spogliarti piano piano…

 

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