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Abusato dalla Mistress

Scritto da: Kobar

Pubblicato: Elvira Nazzarri

Dopo il primo trattamento con la sex machine aveva programmato un secondo incontro. La mistress gli aveva spiegato che ogni incontro avrebbe avuto un tema e un conseguente esercizio.
Oggi avrebbero trattato la disponibilità.
Lo fece spogliare e mettere a 4 zampe con le natiche rivolte verso il fallo montato sulla macchina. Infilò un guanto. Erogò del gel sulla mano e cominciò con un dito a seguire i bordi dell’ano. Era evidentemente un ano dilatato da pratiche di vario tipo che non aveva estremo bisogno di trattamenti specifici.
Ma lei amava sottolineare il risultato del suo lavoro. Dopo aver disegnato più volte i contorni fece scivolare l’indice all’interno dello sfintere, lentamente lo ritrasse per farne scivolare 2 e poi 3… come a dire..” non c’è differenza.

Sistemò lo schiavo tenendolo per i fianchi facendo quasi aderire la cappella di latice all’ano semi-dilatato.

Poi con un cordino isolò’ lo scroto dal resto dell’apparato genitale e lo legò alla sex machine.
“Vedi mio caro. Ora comincerò a pomparti lentamente e tu non dovrai spostarti in avanti. Altrimenti metterai in tensione la corda e le tue palle faranno stretching..

All’inizio ti sembrerà facile ma man mano che monterò cazzi più grossi sarà poi’ importante che tu accresca la tua disponibilità. Ti consiglio di prevenire l’eventuale resistenza imponendoti l’ immobilità, anzi spingendo per farlo entrare e soprattutto spingendo lo sfintere alla massima dilatazione…
Ti suggerisco anche d’inarcare un po’ come una cagna ghiotta di cazzo.”
……
Erano passati 20 minuti e la Mistress era già passata a un secondo calibro.
Lo scroto dello schiavo aveva già preso un colore rosso-bluastro.
“Vedi? Hai capito subito cosa mi aspetto da te.. d’altronde i tuoi sfinteri equivalgono a una fica di media capienza e tutte quelle goccioline di precum che hai perso mi confermano quanto cagna sei.
Ma ora passiamo a qualcosa di più serio.”
Montò un cazzone che somigliava a quello di Rocco Siffredi.
Poi disse :” ora facciamo un gioco diverso. Ti allontano un po’ così l’inizio della corsa avviene fuori dal tuo culo. Ovvero il cazzo oltre a essere abbondante uscirà completamente per poi rientrare ed è quello il momento più difficile da gestire”…
Fu un addestramento da cagna epico…quando non riusciva a farlo scivolare subito dentro gli sembrava che lo scroto si staccasse…quando rimaneva perfettamente rilassato e proteso, il fallo entrava pompando aria che poi usciva rumorosa perché non trattenuta. Con commenti sarcastici e umilianti della mistress.
Ma l’orgasmo fu il momento più difficile perché la contrazione impedì un totale rilascio dello sfintere con conseguente dolore da scroto allungato… seguito da relax e conseguente espulsione dell’aria pompata.
“Più che una sborrata mi sembra una pisciata gli disse.. non hai più muscoli della vescica, sfinteri e resto ..sei proprio sfondato…. ma mi piaci così.”

Nonostante piangesse lei lo lasciò così per 10 minuti col grosso cazzo dentro e i testicoli ormai blu mentre si divertiva a filmare col telefonino le sue lacrime e la sua richiesta di pietà, sfregandosi il sesso attraverso il pantalone.