Racconti dei miei faithful

Amerigo

Scritto da Amerigo
Pubblicato da Elvira Nazzarri

Ho immaginato di entrare nel suo studio convinto di trovarla in piedi di fronte alla scrivania ad aspettarmi come sempre.

Ma è arrivata perentoria la Sua voce inflessibile che mi ha detto: “rimani rivolto di verso la scrivania ed inizia a spogliarti schiavo”.

La voce arrivava da dietro me, forse dal bagno: “Ora inginocchiati e prostrati verso la scrivania”.

A quel punto sento il rumore dei tacchi che si avvicinano, è dietro di me ed appoggia la sua scarpa nel mio sedere, il tacco sta sfiorando l’ano e lei inizia a strisciarlo lentamente e dolcemente mentre inizio ad eccitarmi come un maiale.

“Vedo che sei già eccitato porco, come ti permetti! Lo puoi fare solo se sono io a concedertelo. Se non sei in grado di controllarti penserò io ad un bel rimedio per te! Voglio che tu vada a quattro zampe a metterti davanti alla pedana in ginocchio ed appoggi la testa sotto al trono con gli occhi chiusi”.

Mi dirigo nell’altra sala e mi posiziono come chiesto dalla mia Padrona…

Ai piedi del trono un collare con guinzaglio marroni, una cintura di castità ed uno strapon… Io faccio finta di non vedere ed infilo la testa sotto al trono, dopo poco la sento arrivare. La sento salire gli scalini della pedana…il rumore dei tacchi è strano, sembrano diversi dal solito sembra quasi siano di metallo.

Lei è ora in piedi di fianco a me: “Sei un bel tappetino, ora mi siedo comodamente sul trono” mi sale sopra la schiena con i tacchi e si siede…

Seduta con un piede sulla mia schiena e l’altra gamba accavallata mi dice”ora ti insegnerò un po’ di regole. Apri bene le orecchie perché non le ripeterò!”

Sono inginocchiato il busto appoggiato sulla pedana e la testa infilata sotto al trono, la mia Padrona mi sta usando come tappetino e mi dice:”tu d’ora in poi mi chiamerai soltanto Padrona e ti rivolgerai a me dandomi del lei. Ogni volta che ti dirò qualcosa tu dovrai rispondere con un si Padrona scandito bene in modo forte e chiaro. Ora alzati e decidi se vuoi essere o no il mio schiavo. Se la risposta è sì sai cosa devi fare…non occorre che io te lo dica…”

Toglie il piede dalla mia schiena e mi dice : “ora alzati! Ammira la bellezza della tua Padrona e poi fai ciò che devi fare schiavo!”.

Mi alzo, lei accavalla le gambe, è bellissima, sexy e molto aggressiva, smalto rosso scuro alle unghie di mani e piedi. Calza un paio di scarpe Paciotti con tacco in metallo ed è vestita tutta di nero.

Sposto lo sguardo ai piedi del trono, il guinzaglio marrone mi aspetta, lo prendo e vado di fronte allo specchio mentre Lei mi guarda soddisfatta.

Sono in ginocchio davanti allo specchio ed inizio a mettermi il collare. Di fianco a me una sedia…

Mi guarda mentre mi fisso il collare, mi sto letteralmente consegnando alla mia Padrona.

Messo il collare torno ai Suoi piedi e le porgo l’estremità del guinzaglio, mi consegno a Lei mi consegno alla mia Padrona.

Mi da uno strattone tirandomi il collo verso l’alto e verso di lei. Poi mi sussurra all’orecchio: “ora infilati la cintura di castità. Tu non potrai eccitarti finché non avrai soddisfatto a pieno la tua Padrona. Intesi!”

“Si Padrona!” Rispondo e mi infilo la cintura.

“Bene schiavo ora da brava puttanella che sei inizia a succhiare il tacco forza!”.

Apro la bocca e mi infilo quel lungo ed appuntito tacco in metallo dentro. Inizio a leccarlo ed a succhiarlo come una puttana e la cosa mi piace un sacco perché fa eccitare la mia Padrona. I suoi piedi sono bellissimi. Provo a toccarli ma non me lo concede.

“Prima mi soddisfi e poi eventualmente te li concedo ma sempre per soddisfare il mio piacere verme!”

“Ora basta succhiare puttanella! Mi sono stufata! Aiuta la tua Padrona a scendere!”

Impugnando stretto il guinzaglio si alza e mi porge la mano dirigendosi verso gli scalini. Io gliela prendo e la bacio e poi l’accompagno a scendere.

Mi strattona e mi porta verso lo specchio dove c’è la sedia e si posiziona davanti allo specchio, mani sui fianchi e gambe divaricate io in ginocchio di fronte a Lei l’ammiro.

“Inchinati e bacia per terra dove cammina la tua Padrona!”

Io bacio il suolo e lei inizia a schiacciarmi la faccia con la scarpa.

“Sei un verme schifoso e come tale ti schiaccio!”

“Ora a quattro zampe vai a prendere i guanti e la vaselina che sono ai piedi del trono e portameli schiavo!”.

“Bene bravo ed ora mettiti sotto alle mie gambe e torna a leccare i tacchi, ma voglio che ti contorci con la testa in modo che tu veda lo specchio!

Ho il sedere esposto. Nel mentre si infila il guanto e lo unge con la vaselina. Sto leccando il tacco della scarpa sinistra e lei mi pianta la destra sulla schiena per costringermi a stare abbastato. Ha gambe bellissime ma anche forti e muscolose e non riesco a liberarmi.

Nell’altra mano impugna sempre il guinzaglio. Ora si piega in avanti, mi accarezza piano le natiche avvicinandosi sempre più all’ano e inizia pian piano a massaggiarlo e poi lentamente mi infila il dito dentro.

“Ti piace vero puttana!? Stai godendo vero? Rispondi!” “Si Padrona mi piace e sto godendo”.

Me lo infila tutto e poi lo toglie. A quel punto si sfila anche il guanto e me lo ficca in bocca “forza vai a buttarlo nel cestino!”

Quando ritorno è seduta sulla sedia con le gambe accavallate sempre di fronte allo specchio. Le porgo il guinzaglio e mi ordina di mettermi davanti a Lei a quattro zampe rivolto verso lo specchio…

Ho il capo chino ma lei me lo fa rialzare tirandomi con il guinzaglio. Guardo quella scena allo specchio: lei comodamente seduta alle mi spalle stende una gamba sulla mia schiena mentre l’altro piede lo appoggia sul mio sedere, il tacco vicino al culo….”mi è venuta una bella idea schiavo! Prendi la vaselina e spalmane un po’ sul tacco! Ahahah!” Io eseguo l’ordine in modo meticoloso e mi riposiziono come prima

Lei di nuovo una gamba distesa mentre l’altro piede, ora con il tacco unto di vaselina inizia a massaggiarmi il culetto…. e….pian piano, dolcemente inizia ad infilarlo mente tira verso di me il guinzaglio per tenermi alta la testa in modo che io possa guardarla negli occhi attraverso lo specchio mentre mi penetra con il Suo tacco…

“Godi puttanella godi che mi fai eccitare e poi tocchera a me godere”

A quel punto sfila il tacco e mi fa girare.

“Ora sfilami le mutandine ed inizia a leccarmela”

Io sfilo le mutandine ed infilo la testa tra le sue meravigliose gambe è bagnata e sento il profumo dei suoi ormoni invadere le mie narici. Estraggo la lingua ed inizio a leccare.

Si eccita sempre di più fino a quando mi spinge via con una mano e poi piantandomi il tacco sul petto mi fa stendere a pancia in su.

Si alza ed afferra il collare per tirarmi verso di se “ora vai e prendi lo strapon”.

Mi fa infilare lo strapon in testa e mi spinge a terra con la scarpa. Nel frattempo si mette un guanto nuovo e lo unge di vaselina.

Ora è in piedi sopra alla mia faccia…scende pian piano verso di me e si infila dentro lo strapon iniziando ad andare su e giù. Si sta scopando il mio viso e geme la mia Padrona: “Bravo schiavetto continua così e ti concederò in premio i miei piedi. Ora però alza le zampette forza!”

Alzo le gambe ed inizia ad accarezzarmi pian piano avvicinandosi sempre di più al culetto finché non inizia di nuovo ad infilarmi il dito dentro.

Nel frattempo continua a muoversi andando su e giù fino a quando esplode in un orgasmo infinito.

Tempo di ricomporsi e sedersi di nuovo sulla sedia mi richiama subito vicino a lei.

“Bravo ora puoi leccare i miei piedi forza. Prima però togliamo la cintura…”.

Inizio a leccare ogni centimetro dei suoi piedi come un bravo cagnolino mentre lei si rilassa e mi dice:”ora masturbati per la tua Padrona”.

Inizio a menarmelo come un forsennato non sto più nella pelle e sto per esplodere.

Tira con il guinzaglio e mi solleva la testa. La guardo accavallate le gambe.

“Ora vieni per la tua Padrona. Vieni sul mio piede e poi lecca bene tutto quanto schiavo!”

Esplodo poderosamente coprendole il piedino di sperma… a quel punto lo appoggia per terra mi mette l’altro piede sopra la testa e mi schiaccia la faccia verso il basso, verso il suo piede ed io con grande devozione e gratitudine lecco lo sperma dal piede della mia Padrona.

Sono suo schiavo.

Suo è solo suo Padrona.

Non avrò altra donna.

E sono disposto a morire di gelosia ogni volta che Lei vorrà.

Sarà un onore per me se lei mi renderà partecipe degli incontri con altri uomini.

Non posso che espormi alla sua tortura se questo è ciò che vuole.